Nasce la “La Carta di Udine” battezzata dal ministro Schillaci e dal presidente Fedriga
L’iniziativa insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica
Udine, 30 novembre 2024 – La sanità del futuro è l’umanizzazione delle cure. Una nuova strategia per rispondere ai bisogni di salute della popolazione attraverso un modello che coniuga la prospettiva clinico-assistenziale e quella organizzativo-gestionale. È il messaggio che arriva dai primi “Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo” che si sono svolti oggi a Udine. L’intento è quello di aprire un dialogo istituzionale sul territorio italiano per affrontare il tema di un servizio sanitario nazionale sostenibile e di qualità che garantisca l’universalità delle cure. Gli Stati generali sono stati organizzati dall’Università di Udine con la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale e il Comune. L’iniziativa è stata insignita dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, della Medaglia del Presidente della Repubblica.
Ai lavori sono intervenuti, con un video messaggio, il ministro della salute, Orazio Schillaci, e il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nella veste di presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome.
La Carta di Udine
Dagli Stati generali è nata “La Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo”, documento di indirizzo scientifico che rafforza questo impegno. La Carta è articolata in tre ambiti: l’umanizzazione delle cure in chiave moderna; la qualità della cura intesa come assistenza centrata sul paziente, cioè efficace, sicura, accessibile, tempestiva, equa, efficiente; un modello di cura con ricadute pratiche sulle persone attraverso quattro aree: ricerca, formazione, clinico-assistenziale e organizzativo-gestionale, valutazione dei risultati.
«È un progetto di ampio respiro – ha detto il rettore, Roberto Pinton – che propone un cambiamento virtuoso puntando sulla coesione sociale, mira ad ampliare le professionalità di chi opera per la salute e a rigenerare il senso di appartenenza al nostro servizio sanitario, partendo proprio dal Friuli Venezia Giulia, modello di efficienza e qualità».
«Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente degli Stati generali, Massimo Robiony, componente del Tavolo tecnico ministeriale per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo del Ministero della salute – è progettare la sanità del futuro fondandola sulla centralità della persona per rispondere in maniera efficace, efficiente e appropriata alle esigenze dei pazienti e dei professionisti della salute».
Il percorso
Gli Stati generali sono il frutto di un cammino iniziato quasi dieci anni fa. Il progetto, ideato e sviluppato dal professor Massimo Robiony, è stato prima applicato nella Clinica di chirurgia maxillo-facciale e poi nel Dipartimento testa collo e neuroscienze dell’Asufc, diretti da Robiony. Nel 2023 si è concretizzato nell’offerta formativa dell’Università di Udine con il master di secondo livello in “Salute e umanizzazione delle cure nell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale”.
Adesione al manifesto “Dignitas Curae”
Gli Stati generali hanno anche aderito al Manifesto “Dignitas Curae” che propone un modello di cura che riporti al centro i valori della medicina, riconosca il bene della persona e del curante e sfrutti le migliori competenze specialistiche. Le priorità indicate sono la riduzione dei costi e dei tempi d’attesa e, grazie a équipe multidisciplinari, l’assistenza ai malati in base alle loro effettive e personali necessità terapeutiche
GLI STATI GENERALI
Due sessioni
La giornata si è articolata in due sessioni. La prima, quella istituzionale, si è tenuta al mattino nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. Sono intervenuti rappresentanti di istituzioni, mondo universitario, sistema sanitario nazionale e regionale e di enti del terzo settore. La sessione pomeridiana, nell’aula Strassoldo del polo economico-giuridico dell’Ateneo, è stata dedicata alla diffusione della cultura dell’umanizzazione delle cure e della medicina narrativa. Era rivolta, in particolare, a professionisti della salute, medici in formazione, studenti di medicina e delle professioni sanitarie, e operatori del settore.