Udine, 1 Febbraio 2019 – Salone del Popolo – Comune di Udine
L’Associazione Italiana Avvocati dello Sport (AIAS), con il patrocino del Comune di Udine e delle
massime Istituzioni sportive, tra cui CONI, FIGC e FIP territoriali, ha organizzato un convegno
presso il Salone del Popolo del Comune di Udine in materia di Diritto ed Economia dello Sport.
Una giornata di studio divisa in due tavole rotonde, inerenti rispettivamente agli aspetti giuridici e
fiscali delle associazioni sportive dilettantistiche e al ruolo dell’allenatore nell’ordinamento
nazionale ed internazionale.
I lavori sono stati aperti dall’avv. Serena Imbriani, organizzatrice dell’evento e coordinatore AIAS
del Friuli Venezia Giulia, che, dopo i ringraziamenti e saluti iniziali, ha descritto l’attività
dell’Associazione che, costituitasi nel 2013, ad oggi conta circa 480 soci, 14 coordinamenti
regionali e ha organizzato circa 90 convegni, seminari, eventi formativi circa il diritto sportivo.
L’obiettivo dell’Associazione quello di creare una rete di professionisti che si occupano di diritto
sportivo, allo scopo di dare prestigio allo sport nell’ambito del diritto, per tutelare gli atleti, gli
allenatori, le società, in particolare quelle dilettantistiche che hanno bisogno di una tutela a 360°.
Successivamente il Sindaco del Comune di Udine Pietro Fontanini si dice molto felice di aver
contribuito al “battesimo” di quest’associazione e ringrazia i presenti.
L’avvocato Imbriani avvia la prima tavola rotonda descrivendo la disciplina delle associazioni
sportive dilettantistiche nel contesto giuridico nazionale, tutelate sia dalla Costituzione all’art.18,
che dal codice civile agli art.14 e ss. L’Associazione Sportiva Dilettantistica (A.S.D) è
un’associazione con finalità sportiva che non persegue scopo di lucro. L’avv. Imbriani sottolinea
come l’evoluzione della nostra società abbia portato ad un incremento di queste associazioni in
maniera esponenziale, tale da formare un fenomeno di massa che necessita quindi un continuo
intervento del legislatore.
A quest’intervento segue un breve video di Fifa 2011 sul campionato del mondo di calcio
femminile. Domenico Bonanni, Vice Presidente dell’UPC Tavagnacco, ricorda ai presenti che il
prossimo Giugno in Francia si svolgerà il campionato del mondo di calcio femminile e parteciperà
anche l’Italia dopo 20 anni, a testimonianza del fatto che il mondo del calcio femminile sia in
grande evoluzione. L’intervento di Bonanni si concentra sui numerosi adempimenti relativi
all’organizzazione di una gara di campionato, non riguardante solo il mondo del calcio, ma a
testimonianza dei rischi che le società più piccole devono sopportare ogni settimana per riuscire a
sottostare ai vincoli presenti.
L’avv. Francesco Maiorana, Vice Coordinatore AIAS Friuli Venezia Giulia, ribadisce l’esigenza di
professionalità nel mondo dello sport, in modo tale che avvocati e commercialisti aiutino la società
sportiva a strutturarsi. L’avv. Maiorana parla in seguito del tesseramento degli atleti nel mondo
della pallacanestro, con riferimento ad alcuni aspetti giuridici. In particolare afferma l’importanza
dell’idoneità alla pratica sportiva e distingue l’atleta professionista dal non professionista. L’atleta
non professionista è colui che svolge un’attività per società partecipanti a campionati nazionali non
professionistici o regionali maschili o femminili. È esclusa ogni forma di rapporto di lavoro, sia
autonomo che subordinato. Il tesseramento nazionale nel basket è solo di serie A1, è l’unico mondo
professionistico, mentre il tesseramento regionale è sotto la serie A1 e fa parte del mondo della LNP
che è appunto dilettantistico.
A parlare poi del vincolo sportivo è l’avv. Daniele Vidal, Vice Coordinatore AIAS Friuli Venezia
Giulia, evidenziando ancora una volta l’importanza dell’avvocato dello sport: deve essere un
baluardo nel mondo sportivo. L’avvocato porta l’esempio di una decisione della Corte di Giustizia
Sportiva, la n. 14/2011 inerente al mondo della pallavolo: l’atleta è vincolata fino all’età di 24 anni
e si può svincolare solo per giusta causa, quindi in casi molto ridotti. Questa ingessatura, sottolinea
l’avvocato Vidal, permette alle società sportive di arricchirsi a danno dell’atleta; dal punto di vista
giuridico i problemi legati al vincolo sportivo sono tanti. A questo punto viene lanciata una protesta:
sarebbe utile un intervento del CONI? Se l’atleta non ha piacere a giocare in quella società è giusto
che riesca a svincolarsi, se lo può fare un professionista perché non può farlo il dilettante che, a
maggior ragione, lo fa per divertimento?
A concludere la prima tavola rotonda è il Dott. Alberto Rigotto, commercialista sportivo, che tratta
della riforma del terzo settore e della legge fiscale di riferimento la l.n. 398/1991 (molto datata). Il
Dott. Rigotto elenca i vari adempimenti fiscali delle A.S.D, con particolare riferimento all’obbligo
di fatturazione elettronica anche per queste associazioni. Conclude infine spiegando il
provvedimento “sport bonus”: il contributo sotto forma di libretto di posta che viene dato da parte
dell’azienda privata all’associazione che gestisce l’impianto sportivo per metterlo a nuovo.
La seconda tavola rotonda inerente al ruolo dell’allenatore nell’ordinamento nazionale e
internazionale si apre con il racconto di Edy Reja, allenatore professionista, con una carriera alle
spalle di oltre 35 anni. L’allenatore racconta la sua esperienza sul campo, affermando che il dialogo
con gli atleti è fondamentale; deve essere sempre il primo a stimolare il gruppo e deve avere un
buon rapporto con i “leader” dello spogliatoio. Questo mestiere è molto difficile in quanto vieni
spesso criticato, ma secondo Reja non dovrebbe mai trasparire l’insoddisfazione della dirigenza: se
non va bene bisogna esonerarlo, perché i giocatori captano subito se l’allenatore non ha il sostegno
della presidenza. È un lavoro molto stressante e impegnativo, sei sempre sotto “attacco” e non hai
mai un giorno libero.
Segue l’intervento dell’avv. Dante Cudicio, Presidente FIGC-AIAC Friuli Venezia Giulia, sulla
figura dell’allenatore nel dilettantismo. L’avvocato elenca numerose eccellenze dello sport del
calcio nella regione friulana: Prosi, Forli, Bearzot, Zoff, Reja, Del Neri, Capello, Giacomini.
L’allenatore è una figura preminente nel calcio italiano: non si sofferma solo ad allenare il ragazzo
dal punto di vista tecnico ma punta ad una formazione sociale dell’atleta, deve ispirare i calciatori
alla deontologia professionale. 3156 sono gli allenatori iscritti che pagano il tesseramento. L’avv.
Cudicio spiega inoltre come si diventa allenatori: vengono organizzati dei bandi ai quali possono
partecipare tutti i cittadini che hanno compiuto 23 anni, che svolgono un corso intensivo di 7
settimane, 152 ore, con numerose materie. Conclude dicendo che a fronte di quest’impegno fisico
ed economico (la tassa è di 800€) la federazione si deve mettere d’accordo con gli istituti
previdenziali e assistenziali per tutelare maggiormente la figura dell’allenatore.
L’avv. Pierfilippo Capello e l’avv. Andrea Bozza, Partners dello Studio Legale Osborne Clarke,
concludono il convegno mostrando alcuni casi pratici sui contratti dell’allenatore in ambito
nazionale ed internazionale. L’intervento inizia con una domanda: l’allenatore può avere un
procuratore? Nel 2015 la Federazione risponde che dipende dai casi. Dal 2010 non c’è più un
accordo collettivo che tutela la figura dell’allenatore: in serie A di calcio ogni anno un allenatore
conclude il proprio contratto con il suo datore di lavoro, il presidente. L’Associazione calciatori
fornisce un modello che le parti POSSONO utilizzare, non devono. Gli avvocati si soffermano
successivamente sul caso dell’esonero dell’allenatore: questo non viene licenziato, abbiamo la
permanenza del vincolo contrattuale tra le parti, la società è obbligata a corrispondere i premi e gli
emolumenti pattuiti in misura proporzionale rispetto alle giornate di campionato in cui il rapporto
ha avuto esecuzione.
Il convegno si conclude con un video di saluto da parte di alcuni degli avvocati più rinomati
nell’ambito del diritto sportivo internazionale, soci AIAS che non sono riusciti a partecipare
all’evento, al Coordinamento AIAS del Friuli Venezia Giulia con un augurio per l’iniziativa
promossa.