Premio giornalistico Isi Benini – Città di Udine: serata coronata dai sapori del territorio cantati da Benini. Gustoso finale con i prodotti tradizionali ma di coniglio e i vini della Riviera friulanaLa prima edizione del Premio giornalistico Isi Benini non poteva non essere occasione per degustare alcune delle eccellenze agroalimentari ed enologiche del Friuli Venezia Giulia. Benini, com’è stato più volte ribadito nel corso dell’evento, dal Presidente del Consiglio regionale, Piero Mauto Zanin, dall’assessore regionale alle Risorse forestali e agroalimentari, Stefano Zannier, ma in particolare ricordato dai lavori in concorso premiati, di Licio Damiani e Sergio Gervasutti, che hanno condiviso con lui pagine di storia della nostra terra, è stato un cantore del territorio e delle sue eccellenze. Ha stimolato, sollecitato, accompagnato le realtà storiche ed emergenti della civiltà contadina verso i traguardi dell’alta qualità e i mercati internazionali. Così è successo nelle terre rivierasche, traghettate dal concetto riduttivo implementato dalla topografia e cartografia austriaca verso una identità più solare e affine alle attese dei degustatori e del turismo moderno che è quella della Riviera friulana. Che peraltro amplifica il concetto rivierascoda quello del Tagliamento e delle terre peri lagunari spingendolo all’intero bacino del fiume Isonzo.Una identità ideale, di territorio, di vocazioni, che si compone di mille sfaccettature. Generate da un terreno che si compone, in zone distinte, della gran parte delle terre più adatte alla produzione di uve di alta qualità e capaci di garantire percorsi organolettici dalle mille sfaccettature e adatti a essere abbinati di volta in volta cobi e prodotti diversi. L’occasione dell’incontro conviviale seguito alla consegna del Premio, in sala Ajace a Udine, svoltosi all’Antica Osteria Alle Volte di via Mercatovecchio, di Claudio Trinco, è stata colta per proporre un tema di base all’incontro strettamente con una delle tradizioni più radicate in Friuli e nelle aree rivierasche: la cunicoltura.L’allevamento di conigli è sempre stato molto diffuso dalle compagne fin dentro le città.Nei cortili delle case. Perché si trattava di un animale facile da allevare, e si era compreso che le sue carni sono salutistiche come lo sono tutte le carni bianche. Negli anni ’70, proveniente dal veneto, una famiglia di allevatori si trasferì a Precenicco (Ud), in terre umide e ancora non completamente riscattate dalla bonifica. Negli anni, l’attività si è sviluppata divenendo leader in Europa per l’allevamento dei conigli con metodo naturale. Presentati anche a EXPO2015 a Milano, i prodotti di Vecon Coniglionatura, di Precenicco, hanno raggiunto un livello di specializzazione elevata. Dimostrando che con le carni cunicole è possibile colmare diversi segmenti dell’alimentazione e del pasto. Infatti, proposti da Durata Elbi, la chef de Alle Volte, si sono potuti degustare: il prosciutto di coniglio, l’arrosto di coniglio, il ragù di coniglio con gli gnocchetti di patate. In abbinamento i vini di Valpanera, di Alessandro Baccichetto, di Villa Vicentina, dal Refosco dal Peduncolo rosso, alla Malvasia, allo Chardonnay Carato; di Guido Lorenzonetto di Latisana, il Friulano e la Malvasia. Al termine, un ‘fuori Riviera’ con la Gubana al miele di Gigi Nardini della Casa del miele di Cialla di Prepotto. Presente in sala, assieme agli artisti, Alessandra Candriella, e Piero De Martin, autori di alcuni dei premi assegnati, Nardini è il sosia ufficiale del M.o Pavarotti. Ida Donati