Il Premio Giacomo Casanova 2016 è stato assegnato a Marco Simonit, il potatore rock, che ha portato nel mondo il “saper fare” del Friuli Venezia Giulia e ha radicalmente innovato, e dato nuova autorevole professionalità, ad un mestiere fino a poco tempo fa ritenuto umile. Simonit ha ricevuto il premio nel corso di un elegante serata en plein air nella suggestiva cornice del parco secolare del Castello di Spessa di Capriva del Friuli.
Promosso dall’Associazione culturale Amici di Giacomo Casanova, dall’Azienda Castello di Spessa e dalla Banca Popolare di Cividale, il Premio Giacomo Casanova – giunto alla sua quattordicesima edizione – dopo aver spaziato fra letteratura, cinema, teatro, dallo scorso anno, quando era stato assegnato a Giannola Nonino, vuole essere un omaggio al Friuli Venezia Giulia, terra di confine dalla straordinaria complessità, e a personaggi che ne hanno portato nel mondo l’immagine e i valori.
Proprio quello che ha fatto Marco Simonit, goriziano, una passione per la vite coltivata fin da ragazzo, Oscar del Vino 2012 come Miglior Agronomo Viticoltore. Simonit è l’ideatore insieme all’amico e socio Pierpaolo Sirch del Metodo di potatura ramificata Simonit&Sirch, che ha codificato le corrette regole di potatura della vite ed è applicato in molte delle più importanti aziende vinicole mondiali. Famiglia d’origine contadina, per 10 anni è stato agronomo del Consorzio vini Collio. Oggi guida il team dei Preparatori d’Uva, l’unico gruppo strutturato a livello internazionale nel settore della formazione del personale addetto alla potatura manuale dei vigneti, consulente di oltre 130 prestigiose aziende fra Europa, Stati Uniti, Argentina, Sudafrica, fra cui i leggendari Château d’Yquem, Château La Tour, Moët&Chandon, Roederer. In questi anni, con il suo team, ha creato una nuova figura professionale, quella del “Tutor di potatura”: potatori ad alta formazione e specializzazione che sono in grado di affiancare, e formare, in vigna il personale delle aziende di tutto il mondo, da cui sono richiestissimi. Nel 2009 ha ideato la Scuola Italiana di Potatura della Vite, un centro di formazione permanente in partnership con importanti centri di ricerca, unico nel suo genere a livello internazionale, con 15 sedi nelle principali regioni vinicole italiane. Recentissimo progetto di grande respiro internazionale in cui è stato impegnato è la creazione del primo e unico Diploma universitario di Potatura e scelta germogli al mondo, che partirà a Bordeaux nell’autunno 2016. Il corso è promosso dall’ ISVV – Institut des Sciences de la Vigne et du Vin de l’Université de Bordeaux in collaborazione con Simonit&Sirch – Maîtres Tailleurs de Vigne, filiale francese della società che ha creato, oltre 20 anni fa, in Friuli.
A premiare Marco Simonit sono stati il presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop, con il proprietario del Castello Loretto Pali e Andrea Stedile vice presidente della Banca Popolare di Cividale che, con l’Azienda vinicola Castello di Spessa, sostiene fin dalle prima edizione il premio intitolato a Giacomo Casanova, illustre ospite del maniero, che ne apprezzò grandemente i vini, definendoli di “qualità eccellente”. In ricordo di ciò, gli è stato dedicato uno dei grandi vini prodotti oggi dalla cantina del castello, un importante Pinot Nero. E proprio con una Jeroboan di Pinot Nero Casanova è stata simbolicamente premiato Marco Simonit, che ha quindi piacevolmente conversato con il Doctor Wine Daniele Cernilli, conduttore di un informale talk show in omaggio al Friuli, al Collio ed ai suoi vini, a cui hanno preso parte Stefania Annese giornalista del Gambero Rosso e redattrice della Guida Vini, Richard Baudains giornalista di Decanter, Enrico Paternoster, fra i più noti enologi italiani, che da quest’anno firma i vini del Castello di Spessa.
La serata è stata aperta dal concerto “Il Segreto di Casanova”, Galleria musicale di Volti femminili, su testi di Gianni Gori con il Coordinamento artistico Manuela Marussi. Attraverso la voce narrante dello stesso Giacomo Casanova, impersonato dall’attore Enrico Cavallero, si sono inanellati i ritratti delle più celebri donne dell’opera. Applauditi interpreti i soprani Francesca Moretti e Ondina Altran, il mezzosoprano Silvia Bonesso e il tenore Francesco Cortese, che sono stati accompagnati dall’Insieme Vocale Le Pleiadi e dal pianoforte di Gianni del Zotto.